Riccardo Volpi, professore di Medicina Interna, Direttore dell’U.O.C. di Clinica e Terapia Medica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Interna dell’Università di Parma.
Presidente Rotary Club Parma Annata 2019-2020.
Agli inizi della pandemia da Coronavirus Covid19, l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, per far fronte all’elevatissimo numero di accessi al Pronto Soccorso di malati con gravi problematiche polmonari, ha rapidamente istituito, per la cura di questi pazienti, tre padiglioni che in precedenza ospitavano diverse unità operative specialistiche.
Nei primi giorni di Marzo 2020, mi è stata affidata la direzione di uno di questi tre padiglioni, il cosiddetto ”Padiglione Ortopedia” ove ha sede la Clinica Medica da me diretta e la Clinica Ortopedica. Questo padiglione, costituito da quattro piani per un totale di 120 posti letto, nell’arco di pochissimi giorni, è stato completamente occupato da pazienti affetti da infezione da Covid 19.
Avendo a disposizione solo il personale costituto dalla mia UOC (11 dirigenti medici, tra universitari e ospedalieri e il supporto dei giovani medici iscritti alla Scuola di Specializzazione in Medicina Interna), al fine di poter garantire la copertura dei turni di assistenza diurna e notturna dei quattro piani di degenza, mi sono trovato nella necessità di rivolgermi ai vari Direttori delle altre Unità Operative specialistiche, la cui attività nel frattempo era stata ridotta alle sole urgenze, chiedendo la collaborazione del loro personale. La risposta alla richiesta è stata più che positiva e tanti dirigenti medici delle più svariate specializzazioni (neurologia, otorinolaringoiatria, chirurgia maxillo-facciale, chirurgia plastica, ortopedia, dermatologia, ginecologia, genetica medica, medicina del lavoro, gastroenterologia) si sono resi disponibili, dapprima ad affiancare e successivamente a ricoprire i turni assistenziali diurni e notturni dei quattro reparti a me affidati.
L’attività clinica è apparsa da subito molto pesante a causa della gravità della sintomatologia che i pazienti ricoverati presentavano e dalla mancanza di una terapia mirata, atta a sconfiggere la malattia. Pertanto ci siamo affidati alle esperienze riportate dagli studi della letteratura internazionale e abbiamo iniziato le cure utilizzando antibiotici, antivirali, antimalarici, antipiretici e, in casi selezionati, anticorpi monoclonali, impiegati nel trattamento di alcune patologie reumatologiche. Sono in corso presso il nostro Ospedale, studi con l’utilizzo di associazioni di altre molecole antivirali e studi riguardanti farmaci che pare abbiano dimostrato, nell’animale da esperimento, effetti positivi contro il Coronavirus. Per questi ultimi si sta aspettando l’approvazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Alle difficoltà di supporto assistenziale e terapeutico, si sono associate la carenza di dispositivi necessari per la protezione degli operatori sanitari, di saturimetri, emogasanalizzatori, dispositivi per la ventilazione, tecnologie per la diagnostica al letto del paziente. L’impegno della Direzione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria non è mancato, ma è stato di grande aiuto e provvidenziale anche il ruolo svolto da moltissime Associazioni e Privati, nella donazione di denaro o nell’acquisto di dispositivi necessari alle cure e alla protezione.
Significativo il ruolo svolto dai cinque Rotary Club di Parma (Parma, Parma Est, Farnese, Salsomaggiore Terme e Brescello Tre Ducati), coordinati dall’Assistente Paolo Cavalieri, che non hanno fatto mancare il loro apporto attraverso importanti donazioni di denaro, di dispositivi di protezione e di apparecchiature di alta tecnologia per la diagnostica bed side. A loro va il nostro più sincero e sentito ringraziamento.
Di grande importanza il ruolo svolto dal Governatore del Distretto 2072, Angelo Oreste Andrisano il quale, attraverso il Progetto Rotary Italia, ha assegnato all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma un pacchetto di Tecnologia altamente innovativa ai fini di minimizzare il rischio di infezioni degli operatori e la diffusione dell’infezione.
Il progetto prevede l’installazione di due Gate con Termoscanner per rilevare la presenza di febbre, permettendo agli ospedali di convogliare il flusso dei pazienti che accedono al Pronto Soccorso.
Inoltre, al fine di creare un percorso sicuro per il paziente e per il personale medico evitando il contatto con potenziali persone Covid19 positive, è prevista l’installazione di due Covid Triage Unit, cabine isolate ove si potrà creare una connessione e realizzare la tele-visita con team di medici dedicati alla valutazione del paziente.
A tutto ciò si aggiunge la fornitura di una barella per il trasporto del paziente infetto, o sospetto tale, in alto bio-contenimento (spazio sovrapposto a funzionamento a pressione negativa per proteggere l’operatore). Questa barella potrà essere utilizzata per il trasporto del paziente infetto in ambulanza o in elicottero/aereo per il trasferimento in unità di cura a seconda delle necessità.
Veramente uno straordinario strumento innovativo che va ben oltre ogni migliore aspettativa e immaginazione.
Grazie ad Angelo Andrisano e al nostro meraviglioso Rotary!
Questa grave situazione sanitaria ha fatto emergere il ruolo fondamentale, l’abnegazione e il senso di responsabilità di tutto il comparto sanitario, ma anche la solidarietà della gente che a qualsiasi titolo ha voluto far sentire, a chi era impegnato in prima linea a combattere una battaglia comune, il proprio sostegno.
Inoltre, rappresenta un monito per il futuro ad essere pronti a fronteggiare eventuali altre situazioni analoghe di emergenza attraverso la prevenzione (ad es. riorganizzando l’attività degli ospedali, effettuando uno stretto controllo sul territorio…..) e uno stimolo ad approfondire, attraverso la ricerca scientifica e tecnologica, temi biologici e medici nuovi e ancora sconosciuti.